Depressione Postpartum Paterna
Che cos'è la depressione postpartum paterna?
La depressione postpartum paterna è una condizione clinica che sarebbe più corretto definire depressione perinatale paterna dal momento che i sintomi possono presentarsi sin dalla gravidanza e fino al primo anno dopo la nascita del bambino. Anche per i padri, infatti, la gravidanza è il periodo più sensibile per l’esordio di una sintomatologia depressiva. La percentuale di depressione nei padri in epoca perinatale è solo lievemente più bassa rispetto alle madri. Così come per le madri, anche diventare padre determina infatti uno stravolgimento identitario ed emotivo che spinge a ricercare nuovi equilibri in un processo che può risultare così difficoltoso da rendere necessario un supporto. Anche la cultura “mamma-centrica” intorno alla gravidanza, alimentando vissuti di esclusione nei futuri papà, si pone come un fattore di rischio per l’esordio di questa forma clinica.
Differenze tra depressione postpartum paterna e materna
Rispetto alla depressione materna, la sintomatologia depressiva paterna tende a presentarsi in maniera più
lieve e meno definita, con il rischio di un mancato riconoscimento.
È stato sottolineato come gli uomini tendano a:
- esprimere meno sintomi marcatamente depressivi rispetto alle donne (per ragioni di stereotipi culturali,
per esempio, gli uomini tendono a non esprimere la tristezza col pianto) - manifestare più sintomi e comportamenti che si rivolgono verso l’esterno (come perdita del controllo
degli impulsi, rabbia, irritabilità, gioco d’azzardo, dipendenza da internet, alcol, droghe; comportamenti
violenti, attività fisica o sessuale compulsiva, relazioni extra coniugali, fuga nel lavoro). Al contrario, le
donne tendono a incanalare le loro reazioni emotive verso l’interno - manifestare sintomi somatici e preoccupazioni ipocondriache
- esprimere disturbi d’ansia come fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo e disturbo post-
traumatico da stress in misura maggiore rispetto all’espressione dei disturbi depressivi
I fattori di rischio della depressione postpartum paterna
Esistono alcuni fattori che predispongono i padri al rischio di sviluppare depressione in gravidanza e nel postpartum:
- sintomatologia depressiva nella partner
- presenza di conflitti di coppia e insoddisfazione coniugale
- caratteristiche psicologiche (manifestazione di disturbi depressivi e ansiosi in passato) e storia infantile (scarsa qualità nelle relazioni con i propri genitori)
- alti livelli di stress
- gravidanza indesiderata o inaspettata, la perdita di un figlio in una gravidanza precedente, una delusione
delle aspettative legate alla nascita (ad esempio il desiderio di un figlio di sesso differente), una percezione
di scarsa competenza genitoriale, appartenere a una famiglia ricomposta, la presenza di difficoltà lavorative, una condizione di lavoratore precario, la disoccupazione e lo scarso sostegno familiare e sociale.
Depressione materna e paterna come si influenzano?
Durante il periodo perinatale, quindi dal concepimento al periodo dopo il parto, gli stati mentali dei due partner si influenzano in modo significativo. Basti pensare che il più importante fattore predittivo della depressione perinatale paterna è la depressione perinatale materna.
Tuttavia, di recente sembra emergere come sia più forte l’influenza dello stato affettivo del padre sulla madre che viceversa. Un partner che sperimenta una sintomatologia depressiva tende a esprimerla nella coppia con aggressività, frequenti cambi di partner e condotte che compromettono la soddisfazione della coppia e, va da sé, il supporto percepito dalla donna in attesa.
Perché è importante proteggere la salute perinatale paterna
Proteggere la salute mentale del padre significa prendersi cura del benessere della madre e del bambino.
Il padre influenza lo sviluppo del bambino sin dalla gravidanza e lungo tutto il periodo perinatale.
Si tratta di un’influenza indiretta mediata dalla relazione con la madre dal momento che un padre supportivo, sia in
termini pratici che emotivi, è tra i più importanti fattori di protezione della salute mentale materna.
Riconoscere l’importanza del padre significa anche promuovere il suo coinvolgimento nella cura e nell’accudimento del bambino – coinvolgimento che, peraltro, ha effetti positivi diretti sulla crescita e sullo sviluppo infantile.
Date queste importanti implicazioni, è importante che i padri che vivono una sofferenza significativa, soprattutto laddove le relazioni familiari sono compromesse, chiedano l’intervento di uno specialista per un sostegno psicoterapeutico individuale o di coppia.
Che cos'è la depressione postpartum paterna?
La depressione postpartum paterna è una condizione clinica che sarebbe più corretto definire depressione perinatale paterna dal momento che i sintomi possono presentarsi sin dalla gravidanza e fino al primo anno dopo la nascita del bambino. Anche per i padri, infatti, la gravidanza è il periodo più sensibile per l’esordio di una sintomatologia depressiva. La percentuale di depressione nei padri in epoca perinatale è solo lievemente più bassa rispetto alle madri. Così come per le madri, anche diventare padre determina infatti uno stravolgimento identitario ed emotivo che spinge a ricercare nuovi equilibri in un processo che può risultare così difficoltoso da rendere necessario un supporto. Anche la cultura “mamma-centrica” intorno alla gravidanza, alimentando vissuti di esclusione nei futuri papà, si pone come un fattore di rischio per l’esordio di questa forma clinica.
Differenze tra depressione postpartum paterna e materna
Rispetto alla depressione materna, la sintomatologia depressiva paterna tende a presentarsi in maniera più
lieve e meno definita, con il rischio di un mancato riconoscimento.
È stato sottolineato come gli uomini tendano a:
- esprimere meno sintomi marcatamente depressivi rispetto alle donne (per ragioni di stereotipi culturali,
per esempio, gli uomini tendono a non esprimere la tristezza col pianto) - manifestare più sintomi e comportamenti che si rivolgono verso l’esterno (come perdita del controllo
degli impulsi, rabbia, irritabilità, gioco d’azzardo, dipendenza da internet, alcol, droghe; comportamenti
violenti, attività fisica o sessuale compulsiva, relazioni extra coniugali, fuga nel lavoro). Al contrario, le
donne tendono a incanalare le loro reazioni emotive verso l’interno - manifestare sintomi somatici e preoccupazioni ipocondriache
- esprimere disturbi d’ansia come fobie, attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo e disturbo post-
traumatico da stress in misura maggiore rispetto all’espressione dei disturbi depressivi
I fattori di rischio della depressione postpartum paterna
Esistono alcuni fattori che predispongono i padri al rischio di sviluppare depressione in gravidanza e nel postpartum:
- sintomatologia depressiva nella partner
- presenza di conflitti di coppia e insoddisfazione coniugale
- caratteristiche psicologiche (manifestazione di disturbi depressivi e ansiosi in passato) e storia infantile (scarsa qualità nelle relazioni con i propri genitori)
- alti livelli di stress
- gravidanza indesiderata o inaspettata, la perdita di un figlio in una gravidanza precedente, una delusione
delle aspettative legate alla nascita (ad esempio il desiderio di un figlio di sesso differente), una percezione
di scarsa competenza genitoriale, appartenere a una famiglia ricomposta, la presenza di difficoltà lavorative, una condizione di lavoratore precario, la disoccupazione e lo scarso sostegno familiare e sociale.
Depressione materna e paterna come si influenzano?
Durante il periodo perinatale, quindi dal concepimento al periodo dopo il parto, gli stati mentali dei due partner si influenzano in modo significativo. Basti pensare che il più importante fattore predittivo della depressione perinatale paterna è la depressione perinatale materna.
Tuttavia, di recente sembra emergere come sia più forte l’influenza dello stato affettivo del padre sulla madre che viceversa. Un partner che sperimenta una sintomatologia depressiva tende a esprimerla nella coppia con aggressività, frequenti cambi di partner e condotte che compromettono la soddisfazione della coppia e, va da sé, il supporto percepito dalla donna in attesa.
Perché è importante proteggere la salute perinatale paterna
Proteggere la salute mentale del padre significa prendersi cura del benessere della madre e del bambino.
Il padre influenza lo sviluppo del bambino sin dalla gravidanza e lungo tutto il periodo perinatale.
Si tratta di un’influenza indiretta mediata dalla relazione con la madre dal momento che un padre supportivo, sia in
termini pratici che emotivi, è tra i più importanti fattori di protezione della salute mentale materna.
Riconoscere l’importanza del padre significa anche promuovere il suo coinvolgimento nella cura e nell’accudimento del bambino – coinvolgimento che, peraltro, ha effetti positivi diretti sulla crescita e sullo sviluppo infantile.
Date queste importanti implicazioni, è importante che i padri che vivono una sofferenza significativa, soprattutto laddove le relazioni familiari sono compromesse, chiedano l’intervento di uno specialista per un sostegno psicoterapeutico individuale o di coppia.
Comments are closed.