Disturbi d'Ansia
L’ansia è uno stato di paura in assenza di un pericolo evidente, più nello specifico è l’anticipazione di una minaccia futura, che innesca comportamenti di evitamento o prudenziali e vissuti di impotenza e incertezza. Al contrario la paura è una risposta emotiva a una minaccia imminente (reale o percepita) che predispone all’attacco o alla fuga. I disturbi d’ansia differiscono dalla normale paura o da ansie evolutive perché sono eccessivi o persistenti e, spesso, affondano le loro radici in età infantile e tendono a persistere se non vengono curati.
Lo stato d’ansia si può esprimere in forma acuta o in modo più persistente e continuo.
Attacco di Panico
Un attacco di panico è un senso estremo di paura che compare all’improvviso, a partire da uno stato di quiete o da uno stato ansioso, e che raggiunge il picco in pochi minuti. È caratterizzato da una serie di sintomi tra i quali:
- Palpitazioni o tachicardia
- Sudorazione
- Tremori
- Sensazione di soffocamento o respiro affannoso
- Dolore o fastidio al petto
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazione di vertigine o di svenimento
- Brividi o vampate di calore
- Sensazione di torpore o formicolio
- Derealizzazione (sensazione di irrealtà) e/o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
- Paura di perdere il controllo o di impazzire
- Paura di morire
Il primo episodio è spesso successivo (anche molto tempo dopo) a un evento particolarmente stressante, a un cambiamento importante (sia positivo – come un matrimonio, la nascita di un figlio, una promozione – sia negativo – come un lutto, una malattia) o a un trauma esterno a cui il soggetto sembra non aver dato peso.
Spesso le persone colte da attacchi di panico formulano un’associazione tra le condizioni, i luoghi e/o i comportamenti che hanno preceduto l’attacco e l’episodio stesso, e ciò pone le basi per lo sviluppo di atteggiamenti e comportamenti disadattavi. Ne è un esempio la condizione di ansia anticipatoria o di “paura della paura” che consiste nel timore del ripresentarsi delle crisi e che, talvolta, può generare comportamenti agorafobici e di evitamento di luoghi (supermercati, cinema, autostrade, treni…) o situazioni sociali con lo scopo di prevenire un nuovo episodio.
Fobie
Le fobie sono paure intense e sproporzionate per certe situazioni, oggetti o animali che pur essendo riconosciute dal soggetto come irragionevoli, non possono essere tenute sotto controllo e obbligano a comportamenti di evitamento e di fuga immediati. L’intensità della paura può variare in base alla prossimità con lo stimolo temuto e può manifestarsi in anticipo o in presenza effettiva dell’oggetto o della situazione.
Agorafobia
L’agorafobia è una paura eterogenea che può comprendere sia quella per gli spazi aperti, sia quella per i luoghi e/o le situazioni dalle quali potrebbe risultare difficile ricevere soccorso o fuggire in caso di necessità. Queste situazioni (come per esempio i trasporti pubblici, luoghi stretti o aperti, essere in fila o in mezzo a una folla e uscire fuori casa da soli) potrebbero essere evitate proprio per il carico di paura e ansia cui sono associate. Tra le fobie è l’unica che può essere affrontata con la rassicurazione e non solo con l’evitamento.
Fobia Sociale
Una persona con fobia sociale teme o evita il contatto con le altre persone per il timore di essere giudicata, di essere osservata per esempio mentre mangia, beve o parla in pubblico, e di fare qualcosa di umiliante o di imbarazzante che la porta a essere considerata negativamente e a essere rifiutata. Chi soffre di fobia sociale potrebbe lamentare anche uno stato di ansia anticipatoria, ovvero una condizione di ansia prolungata che dura parecchie settimane prima di un evento sociale temuto. Diversamente l’ansia relativa a una situazione sociale temuta potrebbe manifestarsi in maniera acuta e circoscritta attraverso un attacco di panico. Il disturbo provoca un significativo peggioramento della qualità della vita e del suo funzionamento (per via dei comportamenti di evitamento).
Fobia Specifica
Una persona con fobia specifica ha una paura intensa e una forte ansia verso situazioni e/o oggetti specifici (volare, altezza, animali, ambienti naturali ricevere un’iniezione, vedere il sangue..) che risultano eccessive rispetto al rischio reale rappresentato dallo stimolo temuto. Il soggetto il più delle volte, pur riconoscendo l’irrazionalità delle sue emozioni, non riesce a dominarle e non ne sa le ragioni. Posto di fronte allo stimolo fobico, la persona fobica presenta delle vere e proprie crisi d’ansia più o meno paralizzanti che lo portano a una risposta immediata di evitamento.
Ansia Generalizzata
Si tratta di uno stato ansioso costante, persistente e pervasivo non legato a una causa specifica, ma appunto generalizzato. Il vissuto di ansia è cronico, anche se può essere intervallato da momenti più acuti definiti attacchi di ansia. Chi soffre di ansia generalizzata tende a vivere in un costante stato di allerta e a preoccuparsi in modo incongruo di ogni cosa (per esempio del rendimento lavorativo o di quello scolastico, della famiglia, della salute, del futuro e delle cose che non è in grado di controllare), compromettendo significativamente la qualità della propria vita. Possono inoltre comparire dei sintomi fisici come: tensione e agitazione, affaticamento, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, sonno agitato e non ristoratore), nervosismo, irrequietezza, tensione muscolare, tachicardia e problemi gastroenterici.
Ansia da Separazione
È una paura eccessiva e inappropriata – rispetto al proprio stadio di sviluppo – nel separarsi dalle proprie figure affettive. Una persona potrebbe, per esempio, provare un disagio sproporzionato nel pensare o nel sperimentare una separazione da casa, o nutrire una persistente paura di perdere le figure di attaccamento (per malattia o morte improvvisa) o che possa capitare loro qualcosa di disastroso (un incidente, un rapimento, perdersi ) ed essere riluttante nel passare del tempo da solo. A livello fisico si possono sperimentare sintomi come mal di testa, mal di stomaco, nausea e vomito, problemi legati al sonno (incubi ripetuti riguardo alla tematica della separazione). Questo disturbo comporta un disagio notevole nella qualità della vita del soggetto che ne soffre dal momento che ne compromette il funzionamento in ambito lavorativo, familiare e sociale.
L’ansia è uno stato di paura in assenza di un pericolo evidente, più nello specifico è l’anticipazione di una minaccia futura, che innesca comportamenti di evitamento o prudenziali e vissuti di impotenza e incertezza. Al contrario la paura è una risposta emotiva a una minaccia imminente (reale o percepita) che predispone all’attacco o alla fuga. I disturbi d’ansia differiscono dalla normale paura o da ansie evolutive perché sono eccessivi o persistenti e, spesso, affondano le loro radici in età infantile e tendono a persistere se non vengono curati.
Lo stato d’ansia si può esprimere in forma acuta o in modo più persistente e continuo.
Attacco di Panico
Un attacco di panico è un senso estremo di paura che compare all’improvviso, a partire da uno stato di quiete o da uno stato ansioso, e che raggiunge il picco in pochi minuti. È caratterizzato da una serie di sintomi tra i quali:
- Palpitazioni o tachicardia
- Sudorazione
- Tremori
- Sensazione di soffocamento o respiro affannoso
- Dolore o fastidio al petto
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazione di vertigine o di svenimento
- Brividi o vampate di calore
- Sensazione di torpore o formicolio
- Derealizzazione (sensazione di irrealtà) e/o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
- Paura di perdere il controllo o di impazzire
- Paura di morire
Il primo episodio è spesso successivo (anche molto tempo dopo) a un evento particolarmente stressante, a un cambiamento importante (sia positivo – come un matrimonio, la nascita di un figlio, una promozione – sia negativo – come un lutto, una malattia) o a un trauma esterno a cui il soggetto sembra non aver dato peso.
Spesso le persone colte da attacchi di panico formulano un’associazione tra le condizioni, i luoghi e/o i comportamenti che hanno preceduto l’attacco e l’episodio stesso, e ciò pone le basi per lo sviluppo di atteggiamenti e comportamenti disadattavi. Ne è un esempio la condizione di ansia anticipatoria o di “paura della paura” che consiste nel timore del ripresentarsi delle crisi e che, talvolta, può generare comportamenti agorafobici e di evitamento di luoghi (supermercati, cinema, autostrade, treni…) o situazioni sociali con lo scopo di prevenire un nuovo episodio.
Fobie
Le fobie sono paure intense e sproporzionate per certe situazioni, oggetti o animali che pur essendo riconosciute dal soggetto come irragionevoli, non possono essere tenute sotto controllo e obbligano a comportamenti di evitamento e di fuga immediati. L’intensità della paura può variare in base alla prossimità con lo stimolo temuto e può manifestarsi in anticipo o in presenza effettiva dell’oggetto o della situazione.
Agorafobia
L’agorafobia è una paura eterogenea che può comprendere sia quella per gli spazi aperti, sia quella per i luoghi e/o le situazioni dalle quali potrebbe risultare difficile ricevere soccorso o fuggire in caso di necessità. Queste situazioni (come per esempio i trasporti pubblici, luoghi stretti o aperti, essere in fila o in mezzo a una folla e uscire fuori casa da soli) potrebbero essere evitate proprio per il carico di paura e ansia cui sono associate. Tra le fobie è l’unica che può essere affrontata con la rassicurazione e non solo con l’evitamento.
Fobia Sociale
Una persona con fobia sociale teme o evita il contatto con le altre persone per il timore di essere giudicata, di essere osservata per esempio mentre mangia, beve o parla in pubblico, e di fare qualcosa di umiliante o di imbarazzante che la porta a essere considerata negativamente e a essere rifiutata. Chi soffre di fobia sociale potrebbe lamentare anche uno stato di ansia anticipatoria, ovvero una condizione di ansia prolungata che dura parecchie settimane prima di un evento sociale temuto. Diversamente l’ansia relativa a una situazione sociale temuta potrebbe manifestarsi in maniera acuta e circoscritta attraverso un attacco di panico. Il disturbo provoca un significativo peggioramento della qualità della vita e del suo funzionamento (per via dei comportamenti di evitamento).
Fobia Specifica
Una persona con fobia specifica ha una paura intensa e una forte ansia verso situazioni e/o oggetti specifici (volare, altezza, animali, ambienti naturali ricevere un’iniezione, vedere il sangue..) che risultano eccessive rispetto al rischio reale rappresentato dallo stimolo temuto. Il soggetto il più delle volte, pur riconoscendo l’irrazionalità delle sue emozioni, non riesce a dominarle e non ne sa le ragioni. Posto di fronte allo stimolo fobico, la persona fobica presenta delle vere e proprie crisi d’ansia più o meno paralizzanti che lo portano a una risposta immediata di evitamento.
Ansia Generalizzata
Si tratta di uno stato ansioso costante, persistente e pervasivo non legato a una causa specifica, ma appunto generalizzato. Il vissuto di ansia è cronico, anche se può essere intervallato da momenti più acuti definiti attacchi di ansia. Chi soffre di ansia generalizzata tende a vivere in un costante stato di allerta e a preoccuparsi in modo incongruo di ogni cosa (per esempio del rendimento lavorativo o di quello scolastico, della famiglia, della salute, del futuro e delle cose che non è in grado di controllare), compromettendo significativamente la qualità della propria vita. Possono inoltre comparire dei sintomi fisici come: tensione e agitazione, affaticamento, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, sonno agitato e non ristoratore), nervosismo, irrequietezza, tensione muscolare, tachicardia e problemi gastroenterici.
Ansia da Separazione
È una paura eccessiva e inappropriata – rispetto al proprio stadio di sviluppo – nel separarsi dalle proprie figure affettive. Una persona potrebbe, per esempio, provare un disagio sproporzionato nel pensare o nel sperimentare una separazione da casa, o nutrire una persistente paura di perdere le figure di attaccamento (per malattia o morte improvvisa) o che possa capitare loro qualcosa di disastroso (un incidente, un rapimento, perdersi ) ed essere riluttante nel passare del tempo da solo. A livello fisico si possono sperimentare sintomi come mal di testa, mal di stomaco, nausea e vomito, problemi legati al sonno (incubi ripetuti riguardo alla tematica della separazione). Questo disturbo comporta un disagio notevole nella qualità della vita del soggetto che ne soffre dal momento che ne compromette il funzionamento in ambito lavorativo, familiare e sociale.
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