Come Aiutare Una Persona Che Soffre di Depressione
1. Abbatti i Pregiudizi
Uno dei presupposti per aiutare una persona cara che soffre di depressione è quella di considerare tale condizione clinica e le sue manifestazioni una vera e propria malattia. Solo così è possibile accogliere con rispetto la persona e la sua sofferenza.
Al contrario, alcuni giudizi che equiparano la depressione a uno stato d’animo passeggero o a un po’ di tristezza, rischiano di banalizzarla e di aumentare la sensazione di non sentirsi compresi e quindi anche la solitudine di chi la affronta. Analogamente espressioni moralizzanti che fanno leva sulla forza di volontà del soggetto (“dovresti reagire”, “sei troppo fragile”, “dovresti solo uscire di casa”) possono aumentare il suo senso di colpa. La tipica frase “Ti capisco, ho passato qualcosa di simile” può andare nella direzione di minimizzare l’esperienza dell’altro, soprattutto se proviene da una persona che non ha mai sofferto di depressione. Al contrario è importante convalidare il suo vissuto per esempio dicendo: “Non posso neanche immaginare quanto sia difficile quello che stai passando, so che non posso farti stare meglio, ma ricordati che io sono qui e non sei solo”.
2. Per Te Ci Sono!
È importante fare sentire alla persona che soffre di esserci e di essere disponibili, magari condividendo le proprie preoccupazioni su di lei con domande dirette del tipo: “Sembra che tu stia passando un periodo difficile. Ti va di parlarne?”, “Ultimamente mi sembri un po’ giù di morale. C’è qualcosa che non va? Ti va se ne parliamo?”
È probabile che la persona non desideri aprirsi e, in quel caso, è opportuno non insistere, ma ribadire la propria vicinanza emotiva e la propria disponibilità a parlarne in futuro (possibilmente di persona e non in modo virtuale).
In alternativa, la persona potrebbe voler parlare di come si sente, ma non cercare consigli.
Tipicamente i consigli più diffusi e frustranti sono quelli che esortano a pensare positivo “Stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene” o a fare qualcosa “Dovresti provare a mangiare in modo più sano…”.
In alternativa è possibile mettersi nella posizione di imparare dall’altro: “Cosa pensi che possa esserti utile per stare meglio? Hai provato a fare qualcosa?”, “Ho letto/sentito di qualcosa che ad alcuni fa stare meglio, sei interessato a saperne di più?”.
3. Incoraggia a Cercare Aiuto, Ma Senza Giudicare
Mentre una persona sta affrontando un episodio depressivo potrebbe non riuscire a cercare aiuto, o sentirsi talmente senza speranza da considerare persino vana l’idea. Inoltre rivolgersi a un professionista potrebbe rendere più ufficiale e dunque reale il problema, costituendo un ulteriore fattore di apprensione. Incoraggiare la ricerca di un supporto psicologico è fonte di contenimento emotivo e di cura per l’altro. In quel caso anziché dire “Dovresti cercare aiuto” è meglio provare a dire “Mi fa sempre piacere ascoltarti, ma non pensi che un terapeuta potrebbe aiutarti un po’ di più?“.
Se la persona avesse già pensato a questa opzione senza tuttavia riuscire a portarla a termine, è utile allora aiutarla a cercare un terapeuta preparato o accompagnarla al primo appuntamento. E perché no, esortarla a scrivere una lista di cose importanti da dire al primo colloquio.
4. Supporta l'Aderenza al Trattamento
La depressione può innescare il bisogno di isolarsi e la tendenza a evitare di uscire di casa, compromettendo per esempio anche le uscite per recarsi alle sedute. In questi casi è davvero importante incoraggiare la persona a persistere nel percorso suggerendo frasi del tipo: “La scorsa settimana hai detto che la seduta è stata molto produttiva e ti sei sentito meglio. E se anche quella di oggi ti facesse sentire meglio?”.
La stessa cosa vale per l’aderenza al trattamento farmacologico nondimeno perché l’improvvisa interruzione del trattamento con antidepressivi, senza la supervisione di uno psichiatra, potrebbe avere serie conseguenze.
5. Non Dimenticarti di Prenderti Cura di Te
Quando si sta vicini e si tiene molto a qualcuno che soffre di un disturbo così profondo e invalidante è probabile avvertire la tentazione di lasciare tutto per stare al suo fianco con lo scopo di essere ancora più d’aiuto. Sobbarcarsi la responsabilità intera del benessere dell’altro, potrebbe tuttavia rivelarsi così frustrante e sopraffacente che, paradossalmente, impedirebbe di essere veramente d’aiuto.
È importante (per entrambi) imparare a delimitare i propri confini. Per esempio rendersi disponibili per una chiamata e/o una visita dopo (e non durante) il lavoro; definire i giorni della settimana in cui ci si può vedere e magari coinvolgere altre persone per ampliare la rete di supporto.
Concedersi degli spazi per ricaricarsi e riconoscere i propri limiti verso emozioni intense e difficili è un atto di responsabilità verso di sé e verso l’altro. Inoltre è fondamentale distinguere tra “dare supporto” e “guarire” l’altro, due aspetti profondamente diversi.
6. Sono Qui Per Te Quando Te La Sentirai
Le persone che convivono con la depressione potrebbero andare via prima dagli eventi sociali, cancellare all’ultimo i piani, non riuscire a mantenere i contatti con gli amici né ad accettare gli inviti e, allo stesso tempo sentirsi in colpa nel rifiutare tali occasioni di convivialità. Le continue occasioni mancate potrebbero, infatti, dissuadere gli altri dal riproporre nuovi inviti, contribuendo così a peggiorare l’isolamento del soggetto e con lui, la sintomatologia depressiva.
È importante rassicurare la persona cara continuando a invitarla a uscire e a proporle attività, ma senza pressione, affermando chiaramente di accettare la sua eventuale difficoltà a parteciparvi, sottolineando che non c’è fretta e che si potranno trovare altre occasioni in futuro. Il messaggio di fondo è “Sono felice di vederti quando te la sentirai” ed è ancora più importante considerando, invece, che chi è depresso spesso convive con l’idea di sottofondo di non essere importante per gli altri o di essere rifiutato.
Nello stesso tempo è importante fare un lavoro su di sé, riconoscendo la delusione di vedere più volte respinte le proprie proposte o la frustrazione che potrebbe derivare dal sentirsi rifiutati. Bisogna sapere che a volte le persone depresse potrebbero sentire di non voler sopraffare l’altro con le proprie difficoltà, finendo così col respingere anche le persone che amano.
Attenzione a non rispedire al mittente la propria legittima delusione, sotto forma di biasimo, di colpa o di ultimatum (“o cerchi uno psicologo o ti lascio”), al contrario è più funzionale trovare spazi alternativi e più confacenti per elaborare e regolare le proprie emozioni.
7. Sii Paziente
Il processo di guarigione dalla depressione non è lineare, ma al contrario prevede continue oscillazioni tra fasi di remissione e fasi di ricadute. Sulla stessa linea, bisogna avere la consapevolezza che anche un trattamento riuscito potrebbe non significare la remissione totale dei sintomi, ma il loro ripresentarsi di tanto in tanto. Inoltre come non bisogna assumere che un giorno positivo e libero dai sintomi equivalga a una vera e propria guarigione, nello stesso modo un giorno in cui il tono dell’umore è particolarmente abbassato non significa che la situazione non migliorerà mai.
8. Mantieni i Contatti
Anche se in alcuni intervalli di tempo non si riesce a spendere molto tempo insieme, è opportuno continuare a trasmettere all’altro il messaggio “Ti penso e tengo a te”.
È importante sapere che le persone con depressione possono tendere ad auto-isolarsi e a non mantenere i contatti con gli altri, e ciò potrebbe rendere necessario fare qualche sforzo in più per mantenere il rapporto con loro.
1. Abbatti i Pregiudizi
Uno dei presupposti per aiutare una persona cara che soffre di depressione è quella di considerare tale condizione clinica e le sue manifestazioni una vera e propria malattia. Solo così è possibile accogliere con rispetto la persona e la sua sofferenza.
Al contrario, alcuni giudizi che equiparano la depressione a uno stato d’animo passeggero o a un po’ di tristezza, rischiano di banalizzarla e di aumentare la sensazione di non sentirsi compresi e quindi anche la solitudine di chi la affronta. Analogamente espressioni moralizzanti che fanno leva sulla forza di volontà del soggetto (“dovresti reagire”, “sei troppo fragile”, “dovresti solo uscire di casa”) possono aumentare il suo senso di colpa. La tipica frase “Ti capisco, ho passato qualcosa di simile” può andare nella direzione di minimizzare l’esperienza dell’altro, soprattutto se proviene da una persona che non ha mai sofferto di depressione. Al contrario è importante convalidare il suo vissuto per esempio dicendo: “Non posso neanche immaginare quanto sia difficile quello che stai passando, so che non posso farti stare meglio, ma ricordati che io sono qui e non sei solo”.
2. Per Te Ci Sono!
È importante fare sentire alla persona che soffre di esserci e di essere disponibili, magari condividendo le proprie preoccupazioni su di lei con domande dirette del tipo: “Sembra che tu stia passando un periodo difficile. Ti va di parlarne?”, “Ultimamente mi sembri un po’ giù di morale. C’è qualcosa che non va? Ti va se ne parliamo?”
È probabile che la persona non desideri aprirsi e, in quel caso, è opportuno non insistere, ma ribadire la propria vicinanza emotiva e la propria disponibilità a parlarne in futuro (possibilmente di persona e non in modo virtuale).
In alternativa, la persona potrebbe voler parlare di come si sente, ma non cercare consigli.
Tipicamente i consigli più diffusi e frustranti sono quelli che esortano a pensare positivo “Stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene” o a fare qualcosa “Dovresti provare a mangiare in modo più sano…”.
In alternativa è possibile mettersi nella posizione di imparare dall’altro: “Cosa pensi che possa esserti utile per stare meglio? Hai provato a fare qualcosa?”, “Ho letto/sentito di qualcosa che ad alcuni fa stare meglio, sei interessato a saperne di più?”.
3. Incoraggia a Cercare Aiuto, Ma Senza Giudicare
Mentre una persona sta affrontando un episodio depressivo potrebbe non riuscire a cercare aiuto, o sentirsi talmente senza speranza da considerare persino vana l’idea. Inoltre rivolgersi a un professionista potrebbe rendere più ufficiale e dunque reale il problema, costituendo un ulteriore fattore di apprensione. Incoraggiare la ricerca di un supporto psicologico è fonte di contenimento emotivo e di cura per l’altro. In quel caso anziché dire “Dovresti cercare aiuto” è meglio provare a dire “Mi fa sempre piacere ascoltarti, ma non pensi che un terapeuta potrebbe aiutarti un po’ di più?“.
Se la persona avesse già pensato a questa opzione senza tuttavia riuscire a portarla a termine, è utile allora aiutarla a cercare un terapeuta preparato o accompagnarla al primo appuntamento. E perché no, esortarla a scrivere una lista di cose importanti da dire al primo colloquio.
4. Supporta l'Aderenza al Trattamento
La depressione può innescare il bisogno di isolarsi e la tendenza a evitare di uscire di casa, compromettendo per esempio anche le uscite per recarsi alle sedute. In questi casi è davvero importante incoraggiare la persona a persistere nel percorso suggerendo frasi del tipo: “La scorsa settimana hai detto che la seduta è stata molto produttiva e ti sei sentito meglio. E se anche quella di oggi ti facesse sentire meglio?”.
La stessa cosa vale per l’aderenza al trattamento farmacologico nondimeno perché l’improvvisa interruzione del trattamento con antidepressivi, senza la supervisione di uno psichiatra, potrebbe avere serie conseguenze.
5. Non Dimenticarti di Prenderti Cura di Te
Quando si sta vicini e si tiene molto a qualcuno che soffre di un disturbo così profondo e invalidante è probabile avvertire la tentazione di lasciare tutto per stare al suo fianco con lo scopo di essere ancora più d’aiuto. Sobbarcarsi la responsabilità intera del benessere dell’altro, potrebbe tuttavia rivelarsi così frustrante e sopraffacente che, paradossalmente, impedirebbe di essere veramente d’aiuto.
È importante (per entrambi) imparare a delimitare i propri confini. Per esempio rendersi disponibili per una chiamata e/o una visita dopo (e non durante) il lavoro; definire i giorni della settimana in cui ci si può vedere e magari coinvolgere altre persone per ampliare la rete di supporto.
Concedersi degli spazi per ricaricarsi e riconoscere i propri limiti verso emozioni intense e difficili è un atto di responsabilità verso di sé e verso l’altro. Inoltre è fondamentale distinguere tra “dare supporto” e “guarire” l’altro, due aspetti profondamente diversi.
6. Sono Qui Per Te Quando Te La Sentirai
Le persone che convivono con la depressione potrebbero andare via prima dagli eventi sociali, cancellare all’ultimo i piani, non riuscire a mantenere i contatti con gli amici né ad accettare gli inviti e, allo stesso tempo sentirsi in colpa nel rifiutare tali occasioni di convivialità. Le continue occasioni mancate potrebbero, infatti, dissuadere gli altri dal riproporre nuovi inviti, contribuendo così a peggiorare l’isolamento del soggetto e con lui, la sintomatologia depressiva.
È importante rassicurare la persona cara continuando a invitarla a uscire e a proporle attività, ma senza pressione, affermando chiaramente di accettare la sua eventuale difficoltà a parteciparvi, sottolineando che non c’è fretta e che si potranno trovare altre occasioni in futuro. Il messaggio di fondo è “Sono felice di vederti quando te la sentirai” ed è ancora più importante considerando, invece, che chi è depresso spesso convive con l’idea di sottofondo di non essere importante per gli altri o di essere rifiutato.
Nello stesso tempo è importante fare un lavoro su di sé, riconoscendo la delusione di vedere più volte respinte le proprie proposte o la frustrazione che potrebbe derivare dal sentirsi rifiutati. Bisogna sapere che a volte le persone depresse potrebbero sentire di non voler sopraffare l’altro con le proprie difficoltà, finendo così col respingere anche le persone che amano.
Attenzione a non rispedire al mittente la propria legittima delusione, sotto forma di biasimo, di colpa o di ultimatum (“o cerchi uno psicologo o ti lascio”), al contrario è più funzionale trovare spazi alternativi e più confacenti per elaborare e regolare le proprie emozioni.
7. Sii Paziente
Il processo di guarigione dalla depressione non è lineare, ma al contrario prevede continue oscillazioni tra fasi di remissione e fasi di ricadute. Sulla stessa linea, bisogna avere la consapevolezza che anche un trattamento riuscito potrebbe non significare la remissione totale dei sintomi, ma il loro ripresentarsi di tanto in tanto. Inoltre come non bisogna assumere che un giorno positivo e libero dai sintomi equivalga a una vera e propria guarigione, nello stesso modo un giorno in cui il tono dell’umore è particolarmente abbassato non significa che la situazione non migliorerà mai.
8. Mantieni i Contatti
Anche se in alcuni intervalli di tempo non si riesce a spendere molto tempo insieme, è opportuno continuare a trasmettere all’altro il messaggio “Ti penso e tengo a te”.
È importante sapere che le persone con depressione possono tendere ad auto-isolarsi e a non mantenere i contatti con gli altri, e ciò potrebbe rendere necessario fare qualche sforzo in più per mantenere il rapporto con loro.
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